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Sicurezza e dignità del lavoro

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Oggi un operaio ventinovenne ha perso la vita a causa dell’ennesimo incidente sul posto di lavoro nel porto di Civitavecchia. Solo tre giorni fa è toccato a un altro giovane uomo di 33 anni in un cantiere in provincia di Alessandria.


Credo che oggi l’impegno per la dignità del lavoro debba essere in cima all’agenda di chi governa, a livello nazionale come a livello locale, in base alle rispettive competenze. Non dobbiamo stancarci di ripeterlo. Il diritto ad un lavoro dignitoso significa tante cose. Oltre alla sicurezza, vuol dire diritto ad un salario giusto, ad un’occupazione stabile, a vedere riconosciuta la dignità del lavoratore come persona.

➡️ L’assuefazione della nostra società nei confronti dell’occupazione precaria e sottopagata, la prevalenza di interessi di parte, il perdere di vista che il bene dell’individuo è il bene della collettività, è una deriva che va fermata.

Come possiamo accettare che nel 2023 si muoia ancora sul lavoro? Come possiamo accettare che in tante regioni sia ancora diffuso il caporalato? O che una giovane ingegnere guadagni 750 euro al mese? La giustizia sociale non può prescindere dal rispetto del lavoro e dei lavoratori, dalle loro competenze come dalla loro fatica.

A chi è genitore, a chi ha a cuore il futuro delle giovani generazioni, chiedo questo: cosa stiamo consegnando ai nostri figli? Che modello stiamo proponendo e che speranza diamo loro?

Lo scorso anno sono morti tre ragazzi – Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci, Giuliano Della Seta – impegnati in tirocini o progetti Alternanza Scuola-Lavoro. Tragedie che spesso toccano famiglie meno abbienti, giovani vite che avevano deciso di testare sul campo, lavorando, le competenze acquisite nel percorso di studio. Hanno trovato la morte anziché un futuro migliore.

???? Ci sono molti, troppi temi che non possono essere più ignorati. Così come non si può sottovalutare che è dovere delle istituzioni aiutare e sostenere i più fragili della società con un reddito minimo garantito.

Ora che il governo di destra ha deciso di limitare il reddito di cittadinanza, coloro che non hanno fonti di sostentamento perderanno anche quei 500 euro, o poco più, che stanno percependo. Cosa faranno? Che ne sarà di loro? Una società giusta aiuta i poveri mica li abbandona.

Questo non significa non impegnarsi per rafforzare le politiche del lavoro, ma semplicemente non lasciare indietro nessuno. Questo è il Paese che vorrei, questa è la politica per cui mi impegno e continuerò ad impegnarmi, a partire dalla Regione Lazio.