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La Povertà oggi

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Non c’è nessuno di noi che nel fare la spesa al supermercato non si renda conto di quanto sia aumentato il costo della vita.

L’Italia ha un’inflazione su base annua (dati Istat – dicembre 2022) all’11,6%. Cifre strabilianti che si ripercuotono inevitabilmente sulla parte della società a basso e medio reddito. Oltre un italiano su quattro è a rischio povertà ed esclusione, e aumenta la percentuale delle famiglie che pagano in ritardo le bollette. L’inflazione, inoltre, sta erodendo i risparmi a cui milioni di italiani hanno attinto finora per far fronte alle necessità.

La situazione è oggettivamente difficile ed è resa più complessa dalla permanenza di uno scenario di incertezza, che senza dubbio l’invasione russa in Ucraina ha contribuito a creare.

La Banca Centra Europea, come anche la Federal Reserve, ha deciso di alzare i tassi di interesse, e quindi il costo del denaro, per abbassare il balzo inflativo. Nessuno però è in grado di dire quando questo potrà accadere e in che misura. Senza dubbio le scelte da compiere riguardano la politica monetaria, che compete appunto alla Bce, ma anche i governi nazionali devono sforzarsi di intervenire e decidere la politica economica.

È importante che i gruppi dirigenti comprendano, da noi come in UE, la realtà in cui vive la popolazione e cosa significhi non avere la possibilità di sopravvivere, oppure cosa voglia dire lavorare ed essere lo stesso in affanno con i conti. La povertà non è un qualcosa che possiamo delegare alle associazioni di volontariato, che mai come adesso stanno dando il massimo per aiutare chi ha bisogno. La povertà è un dramma cui la politica e il governo devono rispondere. Prima possibile.

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