Democrazia è partecipazione: è il mio metodo di lavoro e il mio impegno con chi mi vorrà votare. La nostra Regione può e deve avere una buona politica e una buona amministrazione per garantire i servizi essenziali, i diritti e la dignità delle persone: salute, istruzione, casa, lavoro, ambiente, trasporti, politiche per i giovani, attenzione per le donne, per le persone fragili. Voglio lavorare per una Regione aperta, equa, solidale, accogliente.
Per tutto questo è essenziale l’accesso e l’uso ottimale e trasparente delle risorse, anche europee. La squadra c’è, DEMOS, insieme a tanti volontari, a tante amiche e tanti amici attivi, ai lavoratori della Regione, si può e si deve fare, insieme!
Vai ai punti
Dopo la pandemia nulla è stato come prima. Il 2022 ci ha consegnato una guerra al confine orientale dell’Europa che mai avremmo immaginato, che si aggiunge ai tanti conflitti nel mondo, e poi la crisi energetica e l’inflazione che morde, colpendo lavoratori, pensionati, e la parte più fragile della società. Il Lazio non fa eccezione.
Agire locale e guardare globale, e vicerversa
Resto convinta che in uno scenario nazionale e internazionale in rapidissimo mutamento gli enti locali sono sempre di più un riferimento, un punto di contatto essenziale tra cittadini e istituzioni, tra politica e le necessità della comunità.Ora più di prima è importante assicurare un’ampia partecipazione ai processi decisionali. Ma con il coraggio di chi non si tira indietro rispetto alle sfide che ci attendono in un mondo in cui globalizzazione e anti-globalizzazione sono due facce della stessa medaglia.
Cosa fare
La buona politica e la buona amministrazione, come le intendo io, lavora nell’oggi con la visione di ciò che può e deve fare nel medio e lungo termine. Per questo è necessario ascoltare in maniera attiva i bisogni espressi dai singoli e dalle formazioni sociali in cui si realizza la partecipazione.
Libertà è partecipazione
Così cantava Giorgio Gaber. Eppure nelle mie esperienze di attivismo civico e nelle reti e nelle formazioni in cui ho lavorato negli ultimi anni, spesso non siamo stati/e ascoltati/e. Conosco il senso di frustrazione, quel senso di impotenza che accresce la distanza dalla politica e dalle istituzioni. Per questo il mio metodo di lavoro metterà al centro la dimensione orizzontale dell’agire politico. L’obiettivo è fornire risposte vere ai problemi veri, senza perdere di vista che gli utenti dei servizi e dei beni pubblici, come di quelli collettivi, sono sì cittadini ma innanzitutto persone in carne ossa.
Il lavoro di squadra
In questa prospettiva, con Massimo Iantosca, medico stimato e conosciuto nel VII Municipio di Roma (area Cinecittà Est), abbiamo unito le forze e le competenze professionali per un programma di lavoro congiunto che mette al centro proprio i temi menzionati, pur restando sempre aperti al confronto e al dialogo per il contributo di tutte e tutti su:
- SCUOLA PUBBLICA, che riaffermi il diritto a un’istruzione di qualità;
- SERVIZIO SANITARIO davvero accessibile a tutte e a tutti;
- POLITICHE GIOVANILI che diano ai giovani pieno protagonismo;
- ACCOGLIENZA DIFFUSA per creare comunità territoriali inclusive e solidali;
- DIRITTI DELLE DONNE, a partire dall’attenzione per i dati sulla violenza, nel Lazio particolarmente preoccupanti;
- TRASPORTI PUBBLICI per garantire il diritto alla mobilità a chi abita in città e nelle aree di provincia;
- AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE, connessi al consumo e produzione responsabili.
Cosa decide la Regione
La Regione ha un ruolo dirimente nella programmazione di politiche che toccano la vita quotidiana, i diritti essenziali dell’individuo e la salvaguardia di uno sviluppo sostenibile. Per uscire dall’attuale crisi, che è sempre più di sistema, il governo del Lazio deve adottare politiche strutturali che siano in grado di guardare al domani per garantire ai suoi 5 milioni e 700mila abitanti servizi essenziali e diritti della persona.
Una Regione aperta, equa, solidale, accogliente
Immagino una Regione aperta, equa, solidale, accogliente, che agisce in maniera efficiente e che risponde ai bisogni mediante l’utilizzo ottimale e trasparente delle risorse europee. La squadra di DEMOS ha ben chiara quale sia la prospettiva sociale a cui ispirarsi. Specie adesso che attraversiamo un momento economico difficile, in cui molti, troppi, rischiano di restare indietro.
Le leggi regionali
La Regione ha i poteri e le risorse per intervenire con la legge annuale di Bilancio e le disposizioni normative che decide di approvare. Il quadro di riferimento per l’esercizio delle competenze è dato dalle norme e dai principi della Costituzione. Resto convinta che la rotta sia quella dei principi di equità ed uguaglianza sostanziale garantiti dall’articolo 3, insieme all’ancoraggio all’ordinamento internazionale e dell’Unione europea. La Regione deve contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 e a quelli del PNRR, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza approvato nell’ambito del Next Generation Eu.
L’importanza di usare bene i fondi europei
A questo proposito la nostra Regione dovrà sviluppare maggiormente la competenza e la capacità di accedere ai fondi Ue con una formazione mirata, che coinvolga tanto le istituzioni quanto i soggetti attivi della società civile. I fondi devono essere finalizzati a progetti in linea con gli obiettivi europei e internazionali, tra cui quelli per l’emergenza climatica e ambientale e per la sostenibilità. Le risorse rese disponibili vanno monitorate lungo la filiera fino al conseguimento dell’obiettivo finale, in maniera trasparente e avendo sempre come fine esclusivo l’interesse e il bene pubblico. Devono essere premiate le imprese più virtuose, impegnate in una gestione improntata alla legalità, all’etica e alla responsabilità sociale.
E per te che leggi, qual è il problema più grave o il tema, l’obiettivo, il progetto o la proposta su cui la Regione Lazio dovrebbe lavorare? Vai ai contatti e scrivici. Facciamo un programma partecipato.